Come ogni anno neofascisti a Como e le Istituzioni democratiche restano a guardare
Anche a Como il 30 aprile, come a Milano il giorno prima, i neofascisti commemorano Ramelli con tanto di lugubre ritmo di tamburo e il rito fascista del presente con i saluti romani, alla faccia della Costituzione e delle leggi (645 del 1952, cosiddetta Legge Scelba e 205 del 1993 cosiddetta Legge Mancino) che perseguono gesti, azioni e slogan legati all’ideologia fascista e vietano ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Sono ormai anni che accadono questi fatti, anche a Como, senza che le Istituzioni democratiche agiscano per mettere la parola fine a manifestazioni che utilizzano drammatici eventi passati per trasformarli in parate apologetiche del regime fascista, che nulla hanno a che fare con la pietà umana.
Vedi il video del corteo dal quotidiano La Provincia di Como.