La memoria vive: Pier Amato Perretta

Si è tenuta ieri mattina 15 novembre 2024 alle ore 10 a Como in Piazza Perretta la Commemorazione per l’80esimo dall’uccisione di Pier Amato Perretta.
Pubblichiamo alcune immagini dalla cerimonia in cui sono intervenuti: il Sindaco di Como Alessandro Rapinese, Giuseppe Calzati per l’Istituto di Storia Contemporanea “P.A. Perretta” e Renato Tettamanti in rappresentanza dell’ANPI di Como.

Di seguito sotto le foto pubblichiamo il testo dell’intervento di Renato Tettamanti a nome dell’ANPI di Como:

Ricordiamo oggi l’80mo anniversario della morte di Pier Amato Perretta, ucciso da fascisti della banda Muti e da uomini delle SS nel suo alloggio clandestino a Milano.
Questa piazza, la piazza Pier Amato Perretta, fu il luogo di conclusione in anni passati di molti cortei sindacali e studenteschi e delle manifestazioni del 25 aprile prima della costruzione del Monumento alla Resistenza Europea.
Il 25 aprile 1982, in occasione della posa della prima pietra del Monumento alla resistenza europea, l’allora Presidente del consiglio Giovanni Spadolini e il corteo partito da Piazza Vittoria, prima di dirigersi ai giardini a lago, sostarono in questa piazza davanti alla lapide per poi deporre una corona per ricordare, ancora, il martirio del nostro concittadino.
L’epigrafe, il cui testo fu dettato dal poeta e scrittore Libero Bigiaretti, è una sintesi esaustiva dell’uomo.
“A Pier Amato Perretta/ Magistrato-Avvocato/ Garibaldino, Martire della Libertà/ 24 febbraio 1885-15 novembre 1944/ Andava per le case/ a svegliare nell’uomo la coscienza dell’uomo. / Viveva braccato dai/ fascisti perché voleva/ la lotta che conduce/ alla pace, per questo/ fu ucciso a tradimento/ ed ora vive in milioni/ di uomini”.
Questa lapide fu posta il 14 novembre 1948 per iniziativa dell’ANPI nell’ambito di una manifestazione di due giorni intitolata “Guerra alla Guerra”. La locandina preparata per questa celebrazione ritrae due protagonisti della storia della nostra città nel momento della posa della lapide: l’onorevole Gabriele Invernizzi, comandante partigiano, deputato comunista, già presidente dell’ANPI provinciale e Battista Tettamanti perseguitato politico, trascorse diversi anni nelle carceri fasciste e al confino, già segretario della CDL, consigliere comunale e presidente dell’ANPPIA, l’associazione nazionale dei perseguitati politici antifascisti.
Un’altra lapide fu posta il 15 novembre 1976 nell’atrio del Palazzo di Giustizia per iniziativa del Comitato unitario antifascista di Como. La lapide ricorda: Pier Amato Perretta magistrato e avvocato integerrimo, per amore di libertà e giustizia, ribelle da sempre al fascismo. Preferì rinunciare al suo ufficio che sottostare all’arbitrio dei potenti. Confinato, perseguitato, chiamò il popolo comasco alla lotta. Esempio di coerenza ai giovani e indicò con il suo sacrificio la via della Pace e del Progresso.
La città di Como conserva nel monumento alla resistenza europea accanto alle frasi dei condannati a morte della Resistenza europea, una frase di Pier Amato Perretta. Un uomo come è stato ricordato, passato senza esitazioni dall’antifascismo del ventennio alla lotta partigiana all’età di 59 anni. La frase riportata in una lastra del monumento: (Questa tremenda esperienza avrà giovato a qualche cosa? S’impone una rieducazione profonda e costante, altrimenti nemmeno questa lezione servirà),
fu presa da una lettera scritta nell’agosto del 1943 da Pier Amato al figlio Giusto, allora prigioniero in India, all’indomani della caduta del fascismo il 25 luglio del 43.
Una lettera premonitrice e ricca di insegnamento per tutti e in specie per le nuove generazioni.
Scrive Perretta “Il fascismo è finito per autointossicazione dopo aver avvelenato tutte le sorgenti di vita materiale e morale della nazione. Il bubbone è crepato ma la disinfezione sarà ancora lunga e penosa. Molti oggi esultano, io che non mi son mai curvato al dispotismo sorrido amaramente pensando che troppi italiani e per oltre 20 anni non hanno saputo difendere la loro libertà di cittadini e la loro dignità di uomini.
E continua.” Anche a voi giovani si presenta un compito ardito. Ma se la vostra vita sarà illuminata da un vero ideale (e non da un fuoco d’artificio) potrete trovare ancora il benessere e la felicità.”
Il giorno dell’inaugurazione del Monumento alla Resistenza europea l’allora Sindaco Antonio Spallino pronunciò un discorso molto impegnato sui valori che il monumento doveva rappresentare: Memoria e Ammonimento. Memoria delle sofferenze e dei tormenti patiti dai partigiani e dai deportati nei campi di concentramento e sterminio, ammonimento perché quanto accaduto non debba tornare. Nel suo discorso, come per altro, anche negli altri interventi di quella giornata, costante fu il riferimento alla Pace.
“I segni dei tempi ci dicono che l’educazione necessaria è oggi quella verso la pace”. Spallino la associò al pensiero del martire comasco Pier Amato Perretta il quale esprimeva il timore che le esperienze del fascismo, del nazismo e della guerra mondiale si potessero ripetere.
Questi riferimenti alla Pace, all’educazione, all’impegno civile lunga l’arco di tutta la vita del Perretta sono stati molto apprezzati dagli studenti di alcune scuole medie comasche che, come ANPI, abbiamo accompagnato lo scorso anno nella visita al monumento e alle altre pietre della Memoria ai giardini a lago che speriamo di poter ri-frequentare quanto prima.
Questa mattina stiamo ricordando l’80mo della morte di Pier Amato Perretta, nel pomeriggio in Biblioteca comunale, l’ANPI e l’Istituto di Storia contemporanea che porta il suo nome hanno convocato una assemblea pubblica per la costituzione del comitato per le celebrazioni dell’80mo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. A questa assemblea sono state invitate le amministrazioni comunali e quella provinciale, oltre che le associazioni, le forze politiche e sindacali.
Le due manifestazioni sono in collegamento doveroso e necessario.
Dalla memoria attiva di quanti hanno pagato un contributo altissimo durante la Resistenza, dal loro ricordo dobbiamo attingere la determinazione necessaria per contrastare vecchi e nuovi fascismi, nonché per promuovere educazione e politiche per la Pace.
Rimaniamo ostinatamente fiduciosi nella possibilità del cambiamento, attraverso l’unità e la partecipazione, nello spirito della Costituzione repubblicana.
Concludo con gli ultimi versi tratti da una poesia di Franco Fortini, CANTO DEGLI ULTIMI PARTIGIANI, che ricorda come il riscatto potrà avvenire solo dopo aver guardato in faccia l’orrore della storia come fece Pier Amato Perretta.
Così, “libertà” e “giustizia” saranno possibili solo se saremo capaci di portare con noi il ricordo di quanto accaduto.
Mordere l’aria mordere i sassi
La nostra carne non è più d’uomini
Mordere l’aria mordere i sassi
Il nostro cuore non è più d’uomini.
Ma noi s’è letta negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertà
Ma l’hanno stretta i pugni dei morti
La giustizia che si farà.

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