Con i saluti e i ringraziamenti portati a nome dell’ANPI da Valeria Pigni, vicepresidente della sezione di Como, si è tenuta sabato sera 27 luglio la Pastasciutta antifascista 2024 con oltre 130 partecipanti. Ringraziamo tutte e tutti i partecipanti, i partiti, le associazioni e le forze sindacali che hanno aderito all’iniziativa.
Un ringraziamento particolare al Comitato soci Coop di Como e Albate che hanno donato i prodotti alimentari necessari e il gruppo scout di Roma per il supporto nell’organizzazione.
Tutto il ricavato della serata sarà destinato alle attività solidali della Parrocchia S.Martino di Rebbio-Como, che ha consentito la buona riuscita dell’evento non solo conviviale, ma di testimonianza e rinnovamento dei valori per cui lottarono le partigiane e i partigiani.
Di seguito il testo letto da Valeria Pigni in apertura di serata:
Buonasera a tutte e tutti, a nome della sezione ANPI di Como Perugino Perugini, e del Comitato provinciale ANPI vi ringrazio per essere qui con noi e un grazie particolare è indirizzato a chi ha collaborato e reso possibile questa iniziativa: al comitato soci coop di Rebbio e Albate, a don Giusto e ai volontari della parrocchia di San Martino di Rebbio, alle cui attività di solidarietà che apprezziamo senza riserve , comprese le colazioni che qualcuno non gradisce , verrà devoluto tutto il ricavato della serata . Diamo la parola a Don Giusto che sicuramente ha qualcosa da dire a riguardo.
Naturalmente ringraziamo anche tutte le associazioni, forze politiche e sindacali che hanno aderito all’iniziativa.
La riuscita della serata con tante persone presenti e con l’appoggio delle suddette forze è una ottimo viatico per la realizzazione delle iniziative che ci proponiamo di attivare il prossimo anno con la costituzione di un comitato ad hoc per celebrare l’80° dalla Liberazione dal Nazifascismo .
Ringraziamo infine l’istituto di Storia Contemporanea Pier Amato Perretta che sarà parte attiva del comitato e nella cui sede sono conservati i documenti dell’archivio Anpi locale, atti che abbiamo iniziato ad inserire in programmi informatici nel corrente anno, l’ottantesimo dalla fondazione della nostra Associazione nazionale.
Per chi non conoscesse le ragioni della festa di stasera o per chi necessiti un breve ripasso, inizierò con la memoria dei fatti .
81 anni fa, alla fine di luglio del 1943, a Campegine un piccolo comune in provincia di Reggio Emilia, sulla via del ritorno da una lunga giornata di lavoro nei campi , la famiglia Cervi seppe della caduta del fascismo. Mussolini era stato destituito dal Gran Consiglio ed arrestato, il maresciallo Pietro Badoglio veniva designato dal re, come nuovo capo del governo, Tutti erano consapevoli che la guerra non era conclusa, ma la fine del governo del partito fascista, vigente da ben 21 anni in Italia, era un momento che molti attendevano.
La dittatura , con le sue leggi liberticide e razziste e che aveva condotto l’Italia in un conflitto a fianco del nazismo, volgeva al termine.
Occorreva festeggiare e la preparazione della festa fu cooperativa. Vennero coinvolti i vicini , la famiglia Bigi ad esempio, affittuari come i Cervi, il pastificio e la latteria Sociale, donne e uomini si distribuirono i compiti.
I Cervi e i Bigi procurarono la farina, il burro e il formaggio parmigiano, grattugiato a mano da volonterosi, furono presi a credito dal caseificio ; si prepararono chili e chili di pasta maccheroni, si dice 380 chilogrammi , vennero disposti in bidoni del latte vuoti e caricati su un carro.
La pasta fu portata così nella piazza grande del paese .
La voce si sparse : dalle case di campagna, braccianti e contadini arrivarono con i piatti in mano o anche con le zuppiere, si disposero dietro il carro, come in processione, in attesa del loro turno
La pasta venne distribuita a tutti, anche ai carabinieri, intervenuti per questioni di ordine pubblico, visto che fino ad allora, nelle piazze, il regime vietava gli assembramenti.
Alcide Cervi , nel suo libro “I miei sette figli” definì l’evento : -Il più bel funerale del Fascismo.
Fu una parentesi di gioia , un sospiro di sollievo , che preludeva una lotta dura e una strenua Resistenza : da lì a pochi mesi i Tedeschi avrebbero occupato il Paese, si sarebbe costituita al nord la Repubblica Sociale e a dicembre i sette fratelli Cervi sarebbero stati arrestati, torturati e fucilati .
Noi siamo qui stasera per rinnovare quel momento di festa, rinnoviamo il ricordo di quella parentesi di gioia e speranza, che assume un significato particolare in un momento difficile come l’attuale . Continuiamo a coltivare il desiderio di un mondo all’insegna della giustizia sociale e della pace , in un contesto internazionale nel quale i potenti ci stanno conducendo verso prospettive di guerra e dove ormai per noi tutti vi è la certezza della attuale vitalità del fascismo. Esso : “È un virus che si trasforma ,ma è sempre presente.”
Oggi lo riconosciamo in manifestazioni plateali di braccia tese nel saluto romano , in riunioni ed aggressioni squadriste a giornalisti…. ma è anche chiaramente percepibile nella violenza comunicativa, nel razzismo, nel rifiuto dell’altro, nel crescente consenso a tendenze suprematiste e nazionaliste.
In Italia qualcuno addirittura nega che la nostra Costituzione sia antifascista e sia il prodotto di una storia di lotta e di accordo tra tutte le molteplici anime della Resistenza. Dobbiamo fare i conti con una serie di riforme che cambieranno le istituzioni, come quella del premierato e la legge dell’autonomia differenziata. Siamo sempre più consapevoli dei rischi che corre la carta Costituzionale, l’attuale governo sta tentando di mutarne le basi: il ruolo del Parlamento, la funzione della Presidenza della Repubblica, l’unità nazionale…è un governo che vorrebbe una scuola con classi con soli studenti di origine straniera, non “meritevoli” di stare nell’aula con gli italiani perché li «rallentano» e li «danneggiano»…
Non possiamo, non lo dobbiamo permettere.
Il virus che vuole imporsi insinuandosi negli organismi vitali dello Stato democratico, va combattuto con tenacia, insieme ,se vogliamo tener vivi gli obiettivi dei Costituenti , di tutti coloro che, come i fratelli Cervi, hanno sacrificato la loro vita , di tutti coloro che dovettero impugnare le armi per liberarsi dal nazi fascismo, di tutti coloro che avrebbero voluto generazioni future libere dall’ingiustizia, libere dalla violenza del regime, lontane per sempre e ovunque dall’orrore della guerra. Non sono più tra noi ma ne abbiamo raccolta la preziosa eredità .Un’utopia? Un sogno?
Forse … ma questa sera insieme, ricordando la festa di Campegine nell’estate del 1943 , come in molte altre piazze d’Italia e non solo , nelle quali sono state organizzate feste analoghe, ci ritroviamo a sognare, ci ritroviamo ad immaginare un futuro all’insegna della Pace e di tutti gli altri valori che si contrapponevano e si contrappongono al Fascismo vecchio e nuovo .
Ancora grazie
Buona serata e buon appetito