Cara amica, caro amico, cara compagna, caro compagno,
l’ANPI, nata nel 1944, che dal 2006 ha aperto le porte alle generazioni successive, oggi ha più di 130mila iscritte e iscritti. Assieme alla fondamentale promozione delle celebrazioni della Resistenza al nazifascismo, si propone di trasformare il bagaglio di valori che hanno costituito l’asse portante della Costituzione italiana –democrazia, libertà, eguaglianza, lavoro, solidarietà, pace – in impegno civile quotidiano.
Se in Italia e in Europa da un lato abbiamo una galassia di movimenti esplicitamente neofascisti, che fanno spesso ricorso alla violenza e ostentano le loro radici nazifasciste, dall’altro abbiamo una forte spinta nazionalista, alle volte autoritaria, che si declina in forme diverse nei vari Stati e che, pur spesso civettando con i movimenti neofascisti, non si può immediatamente definire come fascista.
Ciò che ci deve preoccupare maggiormente è l’adesione elettorale di fasce popolari anche ampie ai partiti di ispirazione nazionalista. Non è ragionevole pensare che questi ceti siano diventati nazionalisti o, peggio, fascisti. Quel voto e quel consenso sono il frutto avvelenato dalla paura del futuro in un mondo sconvolto dalla pandemia, dalla guerra, da una crisi economica in Italia e in Europa senza precedenti.
Tutto ciò deve porre le basi di quello che si può chiamare un nuovo antifascismo che si dovrebbe muovere in due direzioni: una direzione di contrasto ai neofascismi veri e propri e più in generale alle idee di esclusione, di razzismo, di nazionalismo, e quindi una grande battaglia politica, culturale e giuridica; ci deve essere poi, nell’antifascismo di oggi, una direzione immediatamente sociale: il fascismo è un batterio che si moltiplica dove c’è paura, disoccupazione e frammentazione sociale. Combattendole con politiche concrete e positive si eliminano le basi materiali di ogni fascismo. Ciò vuol dire mettere al primo posto non solo i diritti individuali, ma la specifica battaglia per i diritti sociali, a cominciare dai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Un impegno dunque per una democrazia sociale. La promozione del lavoro dei diritti e delle libertà e la lotta contro tutte le diseguaglianze sono le armi principali per ricostruire la fiducia e combattere ogni tentazione verso l’uomo forte.
Non dimenticando infine la follia dei venti di guerra che spirano sempre più forti in Europa e la totale assenza di qualsiasi iniziativa diplomatica da parte dell’Unione europea. Dalla maledetta invasione del 24 febbraio scorso, l’avvio del massacro del popolo ucraino e dell’escalation di sangue, bombe, armamenti. Ecco l’allarme rosso che lanciamo oggi: un sottile velo ci separa dalla guerra in Europa, alimentata da una corsa agli armamenti senza pudore e da una evocazione della bomba atomica senza dignità. E tutto ciò avviene mentre le Nazioni Unite e l’Unione europea sembrano inerti o peggio, in alcuni casi, sembrano gettare benzina sul fuoco, senza mai pronunciare la parola “negoziato”.
Noi lo diciamo forte: c’è un’altra strada, il cessate fuoco, la trattativa, la conferenza internazionale, la messa al bando delle armi nucleari. È la strada dei popoli, della vita, del sogno di un altro mondo meno infelice. È la strada dei partigiani di oggi. Partigiani della pace, partigiani dell’umanità.
Per questi motivi ti chiediamo anche nel 2023 di sottoscrivere la tessera all’ANPI e ti invitiamo a partecipare, anche attivamente, alle nostre iniziative, incominciando dalla
GIORNATA DEL TESSERAMENTO
di sabato 17 dicembre
dalle ore 14.30 alle 17.30
presso la Sala Felice Villa dell’UCC di Albate sita in Via Canturina 164 – Albate/Como (ingresso dal Bar “il Circolo”)
Sarà allestito un gustoso rinfresco e potrete trovare materiale informativo, libri e gadget;