Diritti, giustizia, pace in Palestina: presenza democratica di Como senza frontiere a Como, piazza Cavour, domenica 16 maggio dalle 15 alle 16

L’immagine raffigura la distruzione del Media Center a Gaza, bombardato dall’aviazione israeliana. Tra le tante immagini possibili e tra le meno drammatiche, è un simbolo dell’attuale violenza scatenata in Palestina: insieme alle persone, anche l’informazione e la conoscenza sono vittime della furia distruttrice dell’esercito israeliano.

La rete Como senza frontiere – di fronte alla gravissima situazione presente in Palestina, dentro e fuori i confini dello Stato di Israele, ulteriormente precipitata in questi ultimi giorni – ritiene un dovere manifestare pubblicamente, così come si dovrebbe fare in ogni luogo, per l’affermazione dei diritti dei popoli presenti in quell’area e per la piena attuazione di una situazione di giustizia, sola condizione che permette di raggiungere una Pace, che non sia mera sospensione temporanea delle violenze.
Con riferimento all’appello lanciato dalla Rete Pace e Disarmo a livello nazionale, già sottoscritto da molte associazioni e realtà politiche e sindacali, intendiamo anche a livello locale promuovere momenti di conoscenza della situazione e di partecipazione al dramma delle persone costrette a subire la negazione dei loro diritti fondamentali.

Siamo particolarmente preoccupati dall’inadeguatezza della politica italiana, incapace – salvo lodevoli eccezioni – di riconoscere che la situazione attuale nasce in primo luogo dal disconoscimento dei diritti del popolo palestinese e dalla parallela compressione della vita democratica della popolazione israeliana, e quindi di prendere le distanze dalle politiche oppressive dello Stato di Israele.
Siamo poi sconcertati dallo scandaloso atteggiamento dell’informazione italiana, che – salvo lodevoli eccezioni – si limita alla diffusione della peggiore propaganda israeliana (di origine militare più ancora che politica), distorcendo la situazione e negando qualsiasi spiegazione della situazione attuale, come si potrebbe per altro facilmente apprendere sull’esempio di molta parte della stampa internazionale e persino di parte di quella israeliana.

Per tutto questo, crediamo sia indispensabile attivare un’ampia presa di coscienza a partire proprio dai sentimenti della gente, avendo come punto di partenza le richieste che l’appello di Rete Pace e Disarmo ha posto al centro della sua “lettera aperta” alle istituzioni italiane:
• fermare questa nuova ondata di violenza, intimando a Israele di fermare l’intervento dell’esercito e dell’aviazione e ad Hamas il lancio dei razzi; • chiedere al governo israeliano di rimuovere l’assedio di Gaza e di fermare qualsiasi tipo di ritorsione contro la popolazione palestinese; • impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare l’espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est; • di esigere dal governo israeliano la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono le elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza, e di sostenere l’Autorità Nazionale Palestinese per l’organizzazione e la realizzazione del processo elettorale; • di inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il processo elettorale; • di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.

Como Senza Frontiere

L’Anpi di Como aderisce convintamente a questo appello e invita tutte e tutti a partecipare nel pieno rispetto delle misure antiCovid.