NO al fascismo sul Lario

Ogni anno i giorni seguenti al 25 Aprile, Festa della Liberazione, si portano dietro le commemorazioni neofasciste dei simboli caduti e dei gerarchi sconfitti, travolti dalla lotta del popolo italiano.

Queste commemorazioni nulla hanno a che vedere con il suffragio dei morti, sono invece il tentativo di riproporre i modelli del passato regime, facendo ricorso agli slogan più truci e ai comportamenti più vieti. Non è una memoria dei vinti, è un oltraggio ai valori della Repubblica Italiana, fondata sulla Costituzione nata dalla Resistenza.

Tale oltraggio è tanto più forte nei luoghi del Comasco che videro le ultime battute del fascismo repubblicano, in fuga dalle città insorte. Dongo e Mezzegra non meritano di vedere ogni anno tali lugubri messinscene, per altro esplicitamente vietate dalla Costituzione e da numerose leggi dello Stato.

Per questo le forze antifasciste e democratiche tornano a chiedere alle Istituzioni locali una forte presa di posizione per impedire il ripetersi di simili atti illegali, e contemporaneamente chiamano all’impegno, alla mobilitazione e alla pubblica manifestazioni tutte e tutti, per rivendicare il ruolo storico di Dongo e Mezzegra, nomi che devono essere iscritti nella memoria della nazione.

Intorno all’ANPI, Associazione che perpetua l’impegno e la memoria della lotta partigiana, le realtà antifasciste e democratiche di Como e del territorio (associazioni, partiti, sindacati) hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto di Como, incontro che si svolgerà nella mattinata di venerdì 30 aprile, nella convinzione che le Istituzioni non possano derogare dalla salvaguardia della legalità repubblicana (che si difende anche impedendo l’apologia di fascismo) e propongono una presenza democratica a Dongo in piazza Paracchini, nella mattinata del 2 maggio a partire dalle 8.30 (con osservanza delle norme e cautele sanitarie anti-covid), per rendere evidente che il territorio rifiuta la riproposizione del passato fascista.

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